Torino Febbraio 2012
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entre andavo alla lezione
d’inglese, all’UNITRE di Falchera, accesi la radio per sentire le notizie. “Lo
stipendio degli italiani è il più basso d’Europa. Gli stipendi dei Grandi
Manager dell’Industria e della Pubblica Amministrazione , sono i più alti del
mondo. “ – “Che strani fenomeni accadono nel nostro paese” – Pensai, spegnendo
la radio, visto che ero quasi arrivato a destinazione. La strada era bianca,
quel giorno, una abbondante nevicata aveva coperto con una coltre candida le
vie, gli alberi, le case, i nostri pensieri. Entrai nell’aula d’inglese pochi
minuti prima dell’orario, e il solerte Achille insieme a Luciano sistemavano le
sedie e i tavolini per gli alunni del primo corso. Anche alcuni del secondo
corso erano giunti, per ascoltare e ripassare nozioni e lezioni già fatte ma
sempre degne di essere rispolverate. La radio di Luciano era pronta a far
sentire la sua voce, proponendoci o una canzone
o dei testi in inglese. Quel giorno ascoltammo una canzone che Luisa
Chiolini, la nostra Professoressa, aveva ascoltato durante una reclame in
televisione e che le ricordava il suo soggiorno americano. Una vibrante canzone
di Etta James: “At Last”, “Alla Fine”. Ci colpì la voce profonda e vibrante,
uno stile coinvolgente e a volte drammatico che solo certi grandi artisti sanno
trasmettere.
Dopo aver corretto gli esercizi e
spiegato la lezione di grammatica, Luisa ci mostrò una tovaglietta di carta, che
aveva adoperata alla mensa del “Circolo dei Lettori”. Trovando una certa
originalità nelle frasi che vi erano scritte riguardanti la lettura o il
leggere, in generale, ci propose di osservarle e di tradurre in inglese quelle
che più ci colpivano, ed eventualmente fare dei commenti.
Frasi:
“Io
vorrei leggere di più: I would like to read much more” – “Io te lo leggo negli occhi: I think to
read in your eyes.” – “Io leggo perché
non mi piace alzare la voce: I read because I don’t like to speak aloud.” –
“Io leggo per addormentarmi: I read
to fall asleep.”- “Io leggo per sognare:
I read to go in dream-land.” – “Io
rileggo: Sometimes I read again.” – “Io
leggo perché scrivo: I read because I write.” – “Io scrivo perché leggo: I write because I read.” – Io leggo perché questo mondo non mi piace:
I read because I don’t like this world.” – “Io leggo per cambiarlo: I read to change it.” – “Io leggo per evadere: I read to run
away with my mind.” – “Io leggo perché
sono vivo: I read because I’m alive.” – “Io sono vivo perché leggo: I am alive because I read.” - “Io
leggo quando c’è una storia: I read when there is a story.” – “Io leggo perché mi faccio un’opinione:
I read so I make an opinion.” – “Io
leggo perché un’opinione ce l’ho già: I read because I have just an
opinion.” – “Io leggo nel pensiero,
negli occhi, nel futuro: I read in the thought, in the eyes, in the
future.” – “Io leggo e mi innamoro:
I read and I fall in love.” – “Io leggo
e qualche volta rido, qualche volta piango: I read and sometimes I laugh,
sometimes I cry.” – “Io leggo perché c’è
chi vorrebbe proibirlo: I read because there is somebody who’d want to
forbid to do it. “Io leggo perché esisto:
I read because I exist.” E altre…..
Abbiamo letto di Giulio Cesare, di Cleopatra, di Dante Alighieri, di
Omero, di William Shakespeare, di Cristoforo Colombo, di San Francesco, di
Robin Hood, di Pinocchio.
La scrittura, fatta di simboli grafici diversi, trasmette sul supporto
cartaceo, pensieri, avvenimenti, sentimenti, storie di anime singole e di
popoli.
La storia del mondo è scritta nelle pagine che i nostri padri
lasciarono ai posteri in eredità.
Scorrendo quelle pagine ci immergiamo nella storia del mondo e ci
meravigliamo perché là intravediamo un po’ di noi stessi.
We read about Julius
Ceaser, Cleopatra, Dante Alighieri, Omero, William Shakespeare, Christopher
Columbus, about Robin Hood, about Pinocchio.
The “Writing”, made
by different graphic symbols, transmits on paper, thoughts, events, feelings,
stories of individual souls and people.
The “World History”
has been written on the pages our fathers handed down to posterity, as an
inheritance.
Scrolling through
these pages, we immerse ourselves in the history of the world, and we wonder, why
we see in them our own history.
Quel giorno Luisa ci parlò in
breve di Virginia Woolf, Londra, 25 gennaio 1882 – Rodmell, 28 marzo
1941, scrittrice, saggista e attivista britannica. Considerata come uno dei
principali letterati del XX secolo, attivamente impegnata nella lotta per la
parità di diritti tra i due sessi Le sue più famose opere comprendono i romanzi
La signora Dalloway (1925), Gita al faro (1927) e Orlando
(1928). Tra le opere di saggistica emergono Il lettore comune (1925) e Una
stanza tutta per sé (1929); nella quale ultima opera compare il famoso
detto "una donna deve avere denaro, cibo adeguato e una stanza tutta
per sé se vuole scrivere romanzi".
Alle 17, terminata le lezione, uscendo
dall’aula, ritrovammo le nostre impronte sulla neve che ripercorremmo al
contrario. Adesso erano appena più profonde di quelle lasciate prima: la cultura
pesa!
Gaetano Donato