venerdì 13 aprile 2012

Lezione d'Inglese - UNITRE - Falchera (Torino)



Torino Febbraio 2012

M
entre andavo alla lezione d’inglese, all’UNITRE di Falchera, accesi la radio per sentire le notizie. “Lo stipendio degli italiani è il più basso d’Europa. Gli stipendi dei Grandi Manager dell’Industria e della Pubblica Amministrazione , sono i più alti del mondo. “ – “Che strani fenomeni accadono nel nostro paese” – Pensai, spegnendo la radio, visto che ero quasi arrivato a destinazione. La strada era bianca, quel giorno, una abbondante nevicata aveva coperto con una coltre candida le vie, gli alberi, le case, i nostri pensieri. Entrai nell’aula d’inglese pochi minuti prima dell’orario, e il solerte Achille insieme a Luciano sistemavano le sedie e i tavolini per gli alunni del primo corso. Anche alcuni del secondo corso erano giunti, per ascoltare e ripassare nozioni e lezioni già fatte ma sempre degne di essere rispolverate. La radio di Luciano era pronta a far sentire la sua voce, proponendoci o una canzone  o dei testi in inglese. Quel giorno ascoltammo una canzone che Luisa Chiolini, la nostra Professoressa, aveva ascoltato durante una reclame in televisione e che le ricordava il suo soggiorno americano. Una vibrante canzone di Etta James: “At Last”, “Alla Fine”. Ci colpì la voce profonda e vibrante, uno stile coinvolgente e a volte drammatico che solo certi grandi artisti sanno trasmettere.
Dopo aver corretto gli esercizi e spiegato la lezione di grammatica, Luisa ci mostrò una tovaglietta di carta, che aveva adoperata alla mensa del “Circolo dei Lettori”. Trovando una certa originalità nelle frasi che vi erano scritte riguardanti la lettura o il leggere, in generale, ci propose di osservarle e di tradurre in inglese quelle che più ci colpivano, ed eventualmente fare dei commenti.
Frasi:
 “Io vorrei leggere di più: I would like to read much more” – “Io te lo leggo negli occhi: I think to read in your eyes.” – “Io leggo perché non mi piace alzare la voce: I read because I don’t like to speak aloud.” – “Io leggo per addormentarmi: I read to fall asleep.”- “Io leggo per sognare: I read to go in dream-land.” – “Io rileggo: Sometimes I read again.” – “Io leggo perché scrivo: I read because I write.” – “Io scrivo perché leggo: I write because I read.” – Io leggo perché questo mondo non mi piace: I read because I don’t like this world.” – “Io leggo per cambiarlo: I read to change it.” – “Io leggo per evadere: I read to run away with my mind.” – “Io leggo perché sono vivo: I read because I’m alive.” – “Io sono vivo perché leggo: I am alive because I read.” -  “Io leggo quando c’è una storia: I read when there is a story.” – “Io leggo perché mi faccio un’opinione: I read so I make an opinion.” – “Io leggo perché un’opinione ce l’ho già: I read because I have just an opinion.” – “Io leggo nel pensiero, negli occhi, nel futuro: I read in the thought, in the eyes, in the future.” – “Io leggo e mi innamoro: I read and I fall in love.” – “Io leggo e qualche volta rido, qualche volta piango: I read and sometimes I laugh, sometimes I cry.” – “Io leggo perché c’è chi vorrebbe proibirlo: I read because there is somebody who’d want to forbid to do it. “Io leggo perché esisto: I read because I exist.” E altre…..
Abbiamo letto di Giulio Cesare, di Cleopatra, di Dante Alighieri, di Omero, di William Shakespeare, di Cristoforo Colombo, di San Francesco, di Robin Hood, di Pinocchio.
La scrittura, fatta di simboli grafici diversi, trasmette sul supporto cartaceo, pensieri, avvenimenti, sentimenti, storie di anime singole e di popoli.
La storia del mondo è scritta nelle pagine che i nostri padri lasciarono ai posteri in eredità.
Scorrendo quelle pagine ci immergiamo nella storia del mondo e ci meravigliamo perché là intravediamo un po’ di noi stessi.
We read about Julius Ceaser, Cleopatra, Dante Alighieri, Omero, William Shakespeare, Christopher Columbus, about Robin Hood, about Pinocchio.
The “Writing”, made by different graphic symbols, transmits on paper, thoughts, events, feelings, stories of individual souls and people.
The “World History” has been written on the pages our fathers handed down to posterity, as an inheritance.
Scrolling through these pages, we immerse ourselves in the history of the world, and we wonder, why we see in them our own history.

Quel  giorno Luisa ci parlò in breve di Virginia Woolf, Londra, 25 gennaio 1882 –  Rodmell, 28 marzo 1941, scrittrice, saggista e attivista britannica. Considerata come uno dei principali letterati del XX secolo, attivamente impegnata nella lotta per la parità di diritti tra i due sessi Le sue più famose opere comprendono i romanzi La signora Dalloway (1925), Gita al faro (1927) e Orlando (1928). Tra le opere di saggistica emergono Il lettore comune (1925) e Una stanza tutta per sé (1929); nella quale ultima opera compare il famoso detto "una donna deve avere denaro, cibo adeguato e una stanza tutta per sé se vuole scrivere romanzi".
Alle 17, terminata le lezione, uscendo dall’aula, ritrovammo le nostre impronte sulla neve che ripercorremmo al contrario. Adesso erano appena più profonde di quelle lasciate prima: la cultura pesa!
Gaetano Donato