lunedì 7 novembre 2011

Lettere dal fronte Greco - Albanese

Alcune brevi lettere inviate dal fronte Greco- Albanese da mio zio Francesco Donato alla famiglia.
Desidero ricordarlo in occasione della ricorrenza del 2 Novembre, giorno dedicato ai cari defunti delle nostre famiglie.

27. 9. 1940
Mia Adorata Mamma,
Il giorno 24 ci siamo imbarcati a Bari. La mattina alle ore 3.30 abbiamo levato le ancore, diretti lontano. Nei nostri cuori non c’era la minima preoccupazione. Eravamo su due piroscafi, quello che portava noi era il Galileo, il mare era calmo il cielo sereno e limpido come i nostri cuori. Ufficiali e soldati erano sereni, ogni tristezza era dimenticata, due caccia e un idrovolante ci facevano la strada, i  delfini ci accompagnavano, e dopo 12 ore di traversata abbiamo avvistato la terra, dove il destino della nostra Amata  Patria ci mandava, l'allegria cresceva, e cantavamo canzoni.
Un'ora dopo abbiamo toccato la spiaggia, e così ci siamo accampati e sino ad oggi non ci siamo  spostati. Ti informerò dei nostri prossimi spostamenti.
Qui regna un grande spirito di fratellanza e di rispetto. Tutti speriamo che le cose si svolgano al più presto e tutto torni come prima.
Dopodomani ci sposteremo verso la capitale, l'indirizzo è sempre quello che tu sai, ti prego di scrivere sempre. Non avendo altro d'aggiungere chiudo la presente baciando tutta la famiglia. Baci alla cara Nonna e dille ancora che suo nipote Francesco si farà onore. Mi saluti tutti i parenti e amici, non le scrivo perché una cartolina costa £ 1, una lettera lo stesso. Tanti baci alle care sorelle.
Saluti particolari alla signora Longo e signorina.

2. 10. 1940
               Cara Mamma
Oggi è il giorno di tutti i morti. Io sono lontano e non posso fare una visita alla tomba di mio padre, ma voi farete le mie veci. Cara Mamma ieri e oggi qualche apparecchio nemico ci fa qualche visita, ma nessun danno, solo piccole scaramucce. Non impensierirti per queste cose che ti  scrivo se no un'altra volta faccio a meno di parlarne. E' da tre giorni che non ricevo tua posta, come mai questo ritardo? Non stare in pensiero dal momento che sto bene, e pregate Iddio che mi guardi in ogni istante. Ti mando tanti baci. Tuo figlio Francesco che vuole la tua santa benedizione. Saluti alla signora Longo e signorina.

16. 10. 1940.
               Cara Nonna
Oggi ho scritto una cartolina alla mia Mamma e pure a Voi voglio scrivere un rigo tanto desiderato. V'informo che sino ad oggi siamo sempre allo stesso posto,  ma fra pochi giorni ci sarà da fare una lunghissima marcia con il mio cavallo Varano che è il mio fedele amico nel cammino verso un nuovo orizzonte, verso una nuova meta, verso un destino che sarà la gloria di tutta questa gioventù lontana. Nella vita mi resterà un eterno ricordo di questo cavallo, e un giorno Vi racconterò tutte le sue fatiche.
Voi tutti non dovete essere  tristi, io non lo sono affatto. ……..
Cara Nonna state sempre tranquilla che io mi saprò sempre guardare dai pericoli, pure dalle piogge che vengono torrenziali e anche dalla neve che calpestiamo. Perciò vi raccomando di essere forti come me qui. Baci a voi tutti.
Vostro nipote che vuole la Vostra santa benedizione.

Artigliere Francesco Donato –
Quartiere Generale Comando Divisione Piemonte – Posta Militare n° 82


(Durante un’incursione aerea, l’artigliere Francesco Donato, uscendo dal riparo per recuperare il cavallo del Colonnello che era uscito allo scoperto, fu colpito ad un fianco da un colpo di mitraglia da un aereo nemico. Trasportato all’ospedale da campo, ad Elbassan, con una temperatura di 15° sotto zero, morì il 12 dicembre 1940)

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