venerdì 1 aprile 2011

Le “Casermette San Paolo”

(Dal racconto di Petit Jean, profugo dalla Tunisia nel 1959)

L
a memoria del treno che va è sempre nei ricordi reconditi della mente. Il ritmo sincopato delle ruote che scorrono sui binari, accompagna come una colonna sonora, il film che attraverso i finestrini si proietta davanti ai miei occhi. Scorrono paesi, campagne, spiagge, stazioni, gallerie. Ore interminabili. Alla partenza, un ragazzo, subito fuori dalla stazione, aveva gridato un saluto nella lingua dei padri, che non avevo più dimenticato.
Giunti alle Casermette trovammo la zia che ci attendeva, offrendoci metà della sua stanza, divisa da un tendone, e delle persone napoletane che l’avevano accolta ed aiutata, quando era giunta, per prima, a Torino, col suo promesso sposo. I padrini di battesimo del loro primo figlio. Fu proprio il compare Gerardo e la comare Maria ad accoglierci gentilmente e a farci coraggio. Quella lingua napoletana mi ricordava i film di Totò e le commedie di Edoardo De Filippo.
Quanta umanità, in quelle semplici e povere persone! Il loro sorriso e la loro forza d’animo, ci infondevano coraggio e speranza nel futuro.
Un senso di sgomento, di vuoto, di apprensione, mi prese quando giunsi in quel luogo.  Dormivo su una branda provvisoria, scomoda perché a metà, un asse, faceva male alla schiena. Il cibo era poco. Non avevo più gli amici con cui condividere la vita. Il vuoto mi circondava. I nuovi conoscenti, generosi e fraterni, non riempivano la mia  solitudine. Sei lunghi anni sono stati rimossi dalla mia mente. Poco  è rimasto, nel ricordo,  del vivere quotidiano alle Casermette dal 1959 al 1966.
Dopo un breve periodo, ci assegnarono una stanza. I padiglioni delle casermette erano bui e tetri. Le camere dove alloggiavano le famiglie stavano allineate a destra e a sinistra di un lungo e scuro corridoio. In fondo ad esso c’erano i lavabi e i servizi igienici. Nella stagione invernale non erano riscaldati, e si doveva fare in fretta a lavarsi e a fare i propri bisogni. All’interno delle camere c’erano dei divisori per creare un po’ di riservatezza tra i  diversi membri della famiglia. Una stufa di ghisa, a carbone coke, procurava un po’ di tepore. Dietro la nostra porta aveva trovato dimora un cane lupo di nome Rocky, divenuto la nostra mascotte, che faceva la guardia in cambio di un po’ di cibo.
Avevamo conosciuto un signore veneto che aveva perso l’uso delle gambe nella campagna di Russia. Si muoveva su una carrozzina per invalidi e, a volte, andava a chiedere l’elemosina davanti alla Chiesa di Santa Rita. Noi, la domenica mattina, andavamo a Messa e lo accompagnavamo, spingendo la carrozzina, lungo corso Sebastopoli. Alla fine della Messa, regalava caramelle ai bambini, mentre lo riaccompagnavamo a casa. In una fredda mattina d’inverno ci invitò a mangiare il Gulash in una vecchia piola, alla Crocetta. Nonostante le sue condizioni, era un uomo sereno ed aveva un sentimento di ottimismo nell’affrontare la vita, che comunicava a chi gli stava vicino. Andavamo spesso ad ascoltare i suoi dischi, nella stanza del suo Padiglione. Zanìn era un appassionato di Luciano Taioli.
Leggendo gli annunci economici  su “La Stampa”, trovai presto lavoro presso le officine “Rasero”, in strada del Cascinotto, nei pressi della “Barca”. Partivo con il primo autobus da Città Giardino, intorno alle cinque del mattino, con la prima corsa. A Porta Nuova prendevo un altro autobus e giungevo a Piazza Sofia, dove  faceva capolinea. Poi a piedi, percorrendo Strada di Settimo, dopo circa venti minuti giungevo alla Strada del Cascinotto intorno alle sette. Fu un inverno freddo, con la neve e molte giornate di nebbia fitta. Avevo un impermeabile chiaro e delle scarpe bianche leggere che tutti guardavano.  Osservavo le case calde e confortevoli che, in grandi edifici,  scorrevano davanti a me, mentre procedevo. Chissà se anch’io, un giorno, avrei potuto avere una casa come gli abitanti di quella antica e nobile città che mi ospitava. Camminando, rivolgevo il pensiero e una preghiera a Dio, in quella grande e immensa Chiesa che è la Strada.

Gaetano Donato

1 commento:

  1. ▷ Casino Sites Worldwide Ranking and Database
    Find 포커 칩 the 먹튀폴리스 검증업체 BEST and NEWEST 카카오스포츠 Casino Sites Worldwide Ranking 1x bet and Database on Gambling. Online Gambling Sites Worldwide. Check out our top 뉴포커디펜스 rated and best rated casino sites for

    RispondiElimina