giovedì 28 aprile 2011

Rosa Donato


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ggi celebriamo il 1500 dell'unità d'Italia, ricordando i grandi personaggi che con il loro impegno, i loro ideali e spesso con il loro sacrificio, ne permisero la realizzazione. Conte di Cavour, Massimo d'Azeglio, Filippo Buonarroti, Carlo Pisacane ....
Molte donne parteciparono al grande movimento di risveglio e di rinascita della coscienza nazionale, quale fu il Rinascimento: la Contessa di Castiglione, Cristina Trivulzio di Belgioioso. E poi Adelaide Cairoli, Giuditta Sidoli, Anita Ribeiro Garibaldi ....
Tra le donne che parteciparono attivamente, prendendo le armi, scendendo nelle strade, combattendo al fianco degli uomini, ricordiamo, una figura semplice e umile di popolana, Rosa Donato. Nata a Messina nel 1808 e ivi morta nel 1867.
Rosa Donato ha circa dodici anni quando si manifestano i primi moti risorgimentali, e quando nel 1820 scoppia la prima rivoluzione dell' 800 siciliano, Rosa Donato assiste a quegli eventi. Assiste anche alla repressione, quando nel 1822, ben nove persone a Messina vengono condannate a morte, a conclusione di quei moti.
Allo scoppio della rivolta, il 29 gennaio del 1848, scese in strada e, impadronitasi fortunosamente insieme al Lanzetta di un piccolo cannone sottratto ai soldati borbonici, andava sparando contro di loro. Essendosi dimostrata del tutto degna del valore di un uomo, nell'estate del '48 fu insignita del grado di caporale con berretto e fazzoletto tricolore a girocollo, e fu posta al comando della batteria dei "Pizzillari", situata vicino al torrente Portalegni, con il compito di difendere sino alla morte le mura a nord-ovest della città. Quando non poté più mantenere la sua posizione, diede fuoco al cassone delle munizioni, uccidendo molti soldati borbonici, mentre lei stessa veniva scaraventata giù dalle mura a colpi di baionetta. Fintasi morta, fuggì a Palermo, dove il Comitato di Liberazione Siciliana, composto da Giuseppe La Masa, Rosolino Pilo e Giacinto Carini, le affidò due pezzi di artiglieria. In quell'occasione Giuseppe La Masa fece sventolare il tricolore italiano. La sconfitta di Novara dell'esercito di Carlo Alberto, ebbe gravi conseguenze anche per la Sicilia. Il Re Ferdinando Il, inviò l'esercito al comando del generale Filangeri, che dopo una dura repressione, riconquistò la Sicilia.
Rosa Donato torna a Messina e viene subito catturata e imprigionata, rimanendo in carcere per circa 15 mesi. Negli anni '50, una volta uscita dal carcere, la stessa vive di elemosina. La chiede solo agli studenti universitari, nei quali vedeva la speranza del futuro. Raffaele Villari storico, racconta che a chi le dava una moneta, lei gli baciava la mano, e qualcuno diceva che al contrario dovevano essere gli altri a baciarle la mano. Nonostante il fallimento della rivoluzione, Rosa Donato rimane viva nella coscienza dei messinesi. Una donna ormai presa dall'amarezza e dalla povertà. Nel 1860 ci si ricorderà delle sue gesta, ricompensandola con un piccolo sussidio, ma nulla di straordinario. Morirà in umili condizioni nel 1867.
Per ricordarne le gesta lo scultore Vincenzo Gugliandolo scolpì nel 1893 un suo busto in marmo, oggi collocato all"'Unicredit" del Viale Garibaldi, all'interno, subito dopo l'entrata principale. Virgilio Saccà incise una lapide, in Via Primo Settembre che recita così: "Dina e Clarenza eroine della Guerra del Vespro, ebbero nel 1848, su questa via e al Forte dei Pizzillari, emula gloriosa, l'artigliera del popolo Rosa Donato".
Rosa Donato

Today we celebrate the 150th anniversary of the Unification of Italy, recalling the great personalities who through their commitment, with their ideals and often with their sacrifices, realized it: Conte di Cavour, Massimo d'Azeglio, Filippo Buonarroti, Carlo Pisacane ....

Many women participated at the great movement of revival and rebirth of National Consciousness, that was the Renaissance: the Countess of Castiglione, Cristina Trivulzio of Belgioioso. And then Adelaide Cairoli, Giuditta Sidoli, Ribeiro Anita Garibaldi ... ,

Among the women who participated actively taking up arms, to the streets, fighting alongside men, we remember, a simple figure and lowly commoner, Rosa Donato.
She was boro in Messina in 1808 and died there in 1867.

Rosa Donato was about twelve years old when the first revolution broke out in 1820 and she was present at these events.
She saw also repression in 1822 when nine people are sentenced to death in Messina, at the conclusion of these rebellions.

At the outbreak of the revolt, on 29th January 1848, she took to the road and luckily got a small cannon to the Bourbon soldiers, together with the Lanzetta, and they were shooting at them.
Having proved to be entirely worthy of the value of a man, on the summer of '48 she was awarded the rank of caporal with hat and scarf tricolor necklace, and was placed in command of the battery "pizzillari, located near the stream Portalegni with the task of defending to the death the walls to the north-west of the city.
When she could no longer maintain her position, set fire to the ammunition dump, killing many Bourbon soldiers, and she was thrown down from the walls with bayonet blows.
Pretending to be dead, fled to Palermo, where the Liberation Committee, composed by Giuseppe La Masa, Rosolino Pilo, Giacinto Carini, gave her two pieces of artillery.
In that occasion, Giuseppe La Masa lifted up the Italian flag, the tricolor.
The defeat of Novara Army of Charles Albert, had serious consequences for Sicily too.
King Ferdinand II sent an army under the command of General Filangeri, after a crackdown, reconquered Sicily.

Rosa Donato returned to Messina and was immediately captured and imprisoned, remaining in prison for about 15 months.
In the '50s, once out of prison, she lived on alms.
She calls only to the university students, in which she saw hope in the future.
Raffaele Villari historian, says that to those who gave her a coin, she kissed their hand, and someone said that on the contrary would be others to kiss her hand.
Despite the failure of the revolution, Rosa Donato remains alive in the consciousness of the people of Messina. A woman already taken by poverty and bitterness.
In 1860 the town of Messina gave her a small pension, but nothing extraordinary. Died in humble circumstances in 1867.

To commemorate the deeds, the sculptor Vincenzo Gugliandolo in 1893 made a bust sculpted in marble, now located in the 'Unicredit Bank"ofViale Garibaldi, inside, just after the main entrance.
Virgilio Saccà a plaque engraved in Via Primo Settembre, reads:
"Dina and Clarenza, heroines of the War of the Vespers, had in 1848, in this way and in Forte dei Pizzillari, emulator glorious, "The Artillery of the People", Rosa Donato.

1 commento:

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